Smetti di pensare, rilassati!

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view post Posted on 16/7/2012, 23:01
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inalmente, le lezioni quel giorno erano terminate, per quanto studiare non mi dispiacesse come ascoltare i professori che avevo, c'erano certe giornate in cui stare seduta su quel banco in quelle aule, mi stava stretto. Non appena potei uscire da quell'edificio, lo feci. Indossavo ancora la divisa del college, mi stava bene dopo tutto. Non appena uscì, slegai i capelli che tenevo legati sulla nuca, chiusi gli occhi e respirai a pieni polmoni quell'aria così priva di smog e di qualunque agente inquinante, un'aria molto diversa da quella di Londra. Quando riaprii gli occhi, mi resi conto che c'era il sole, una bella giornata di sole, decisamente una rarità per il classico clima inglese, ne dovevo approfittare e così decisi di farmi una passeggiata per il grande parco del college. Non so, esattamente, per quanto tempo camminai finchè non trovai un bell'albero, uno di quegli alberi con la fronda bella grande sotto il quale mi sedetti appoggiando la schiena, non completamente eretta, al tronco dell'albero. Si stava così bene con i raggi del sole che mi picchiettavano sul viso, ogni tanto quando riuscivano a trapelare fra i rami carichi di foglie. Per molti, ero una tipa strana, che preferiva stare da sola che con la gente e questo non mi dava fastidio, anzi, non sentivo eccessivamente la mancanza di mia madre, mi mancava di più mio padre, ma almeno, in questo caso le lunghe telefonate che facevamo quasi ogni due settimane, non erano male. Sapevo, che a volte, giravano strane voci su di me, ma non ci davo molto peso, una volta avevo sentito delle ragazze ridacchiare su di me, almeno avevo sentito pronunciare il mio nome. Mi avevano detto che dovevo socializzare di più con i ragazzi e le ragazze della mia età, ma c'era qualcosa che in loro non mi interessava, non vedevo quella luce scintillante che avevo sempre visto in tutti coloro che mi circondavano fin da quando avevo pochi secondi di vita. Lo so, per più di qualcuno c'era qualcosa di sbagliato in me, ma cosa volete che vi dica, preferivo vivere di emozioni vere, che di fuochi fatui. Mi sistemai meglio su quel terriccio appoggiando la nuca al tronco dell'albero, si stava decisamente bene li, altro che in classe.

❝E' meglio non dire niente e sembrare stupidi, che aprire bocca e togliere ogni dubbio.❞


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view post Posted on 11/8/2012, 17:20
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Q
uel giorno non ero riuscita a concentrarmi molto sulle lezioni, ero stata attirata dal sole che filtrava dalla finestra e che mi aveva riportato alla mente dei ricordi della mia infanzia che credevo ormai nascosti in un luogo troppo buio e recondito del mio cuore e della mia memoria per poter tornare in superificie: ricordi dei tempi felici, quando mia madre era ancora mia madre e tutto andava per il meglio. Una cosa piuttosto buffa visto che da tempo non lasciavo più che quelle cose mi turbassero e mi togliessero il sorriso, perchè il ricordo di quei momenti felici non faceva altro che provocarmi dolore e tristezza perchè quei tempi non sarebbero mai più tornati, mia madre non sarebbe più stata quella di una volta, non si sarebbe mai ripresa e io lo sapevo, avevo imparato ad accettarlo e a conviverci ormai e cercavo di non starci troppo male, di non lasciare che questo mi rovinasse la vita e l'allegria, ma a volte, nonostante io lottassi con tutte le mie forze per impedirlo, quei ricordi mi raggiungevano e riuscivano a turbarmi, di nuovo.
Sospirai appena osservando la pagina vuota di fronte a me alla fine della lezione, su cui ero riuscita ad appuntare solamente la data, avrei dovuto chiedere gli appunti della lezione a qualcuno, ma non era quello di momento. Risistemai le mie cose dentro la borsa e mi diressi verso il cortile della scuola, avevo bisogno di prendere un pò d'aria, stare lì dentro iniziava a farmi girare la testa.
Non passai neppure in camera per appoggiare la borsa, mi diressi semplicemente verso il mio posto preferito, quell'albero in cui avevo così tante volte parlato con Chris, Liz e Sarah, adoravo quel posto, riusciva sempre a tranquillizzarmi e a farmi tornare il sorriso, semplicemente con la sua bellissima atmosfera. Fui parecchio sorpresa quando lo trovai già occupato da una ragazza, ma non mi persi certo d'animo, non ero una che si lasciava scoraggiare dalle nuove conoscenze. Mi avvicinai a lei con molta tranquillità e un bel sorriso sul volto, sistemandomi una ciocca di capelli castani dietro l'orecchio.
-Ciao..
La salutai semplicemente, aspettando di vedere se mi avrebbe risposto. L'unica cosa che mi veniva da pensare era che, se si trovava in quel posto, doveva necessariamente essere una ragazza simpatica.

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view post Posted on 13/8/2012, 15:42
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i stava bene, lì sotto! Il sole era adorabile e quella leggera brezza aiutava a rilassarsi, soprattutto dopo estenuanti ore di lezione che mi avevano annoiato, più che stimolato mentalmente. Ero abituata a starmene da sola, come in quel momento, ero abituata e non mi pesava minimamente, non ero un animale da compagnia, per così dire, anche se con le masse mi divertivo in particolari situazioni di festa. Non mi era neppure lontanamente passato per la mente che avrei potuto incontrare o essere raggiunta da qualcuno sotto a quell'albero. Chiusi gli occhi, appena, per rilassarmi, quando sentii una voce femminile che mi salutava. Apri le palpebre e mi voltai verso la direzione in cui avevo sentito provenire quella voce. Era una ragazza, la conoscevo, circa, faceva parte di un gruppo di ragazze che manco a dirlo era il più popolare dell’intero istituto. Una popolare che rivolgeva la parola a una outsider come me? C’era bisogno di una birra per festeggiare! Non credevo che quello fosse un posto “giusto” per quel genere di persone, si tende a standardizzarle. Lo so, non era una cosa da fare. Mi potevo considerare “fortunata” sotto un certo aspetto, quella ragazza era l’unica del suo gruppo che mi era da sempre sembrata più vicina alla normalità e poi, era molto molto bella nella sua semplicità. Ero una ragazza, questo genere di cose le notavo, fargli voce vera era un’altra cosa.
- Ciao! - la salutai a mia volta. Non ero sgarbata e seppur avessi avuto un’infanzia diversa dal consono con una figura maschile sempre diversa e una madre che seguiva più i pantaloni di queste figure maschili che impartire una giusta educazione a sua figlia, sapevo il significato della parola “educazione”, ci aveva pensato la tata. Mi staccai appena dal tronco dell’albero tornando a guardare un punto indefinito di fronte a me tornando a guardare quella ragazza.
- Me ne devo andare? - se c’era lei, magari a breve ci sarebbero state anche le altre, inconsciamente avevo trovato il loro luogo segreto in cui confabulare sui nuovi piani, gli ultimi pettegolezzi da far girare per l’istituto. L’ultima volta che avevo sentito qualcosa su di me, come se fossi l’argomento preferivo, dicevano che quasi tutti i ragazzi erano passati nel mio letto, almeno una volta e che ora avevo una cotta per il professore, se non una relazione clandestina. Era stato un miglioramento da quella voce che affermava che fossi ancora vergine! Tornai a rivolgerle l’attenzione aspettando la sua risposta, non volevo mica essere una spettatrice indesiderata dei loro “incontri”.


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view post Posted on 13/8/2012, 19:31
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ei riaprì gli occhi e si voltò verso di me dopo il mio saluto.
- Ciao!
Mi salutò lei a sua volta.
Si staccò appena dal tronco dell’albero tornando a guardare un punto indefinito di fronte a sè, per poi riportare il suo sguardo su di me, che avevo cominciato a sorriderle di nuovo dopo il suo saluto. Beh si, il fatto che mi aveva salutata voleva dire che forse sarei potuta restare lì sotto quell'albero insieme a lei. E magari fare un pò di conversazione, a me non piaceva tantissimo stare da sola perchè mi lasciava troppo libera di pensare e quel giorno non mi andava proprio di farlo, di ricordare quando mia madre stava ancora bene, quando era lucida, quando era ancora la mia dolce mamma e noi tre eravamo felici ed eravamo davvero una famiglia.
- Me ne devo andare?
La sua domanda mi colpì e mi soprese. Perchè mai avrebbe dovuto andarsene? Io la guardai un attimo sorpresa prima di scuotere la testa con un sorriso.
-Perchè mai dovresti andartene? Io volevo solo sapere se potevo stare un pò qui con te, ma se vuoi andare via per stare da sola, posso andarmene io, tu sei arrivata prima..
Risposi senza perdere il mio sorriso, con grande tranquillità.
Adoravo quel posto certo, ma non ero mai stata una prepotente o una che faceva del bullismo sulle allieve più piccole di me, cercavo sempre di farle sentire a casa e di dare consigli se ne avevo la possibilità, quindi se per caso voleva andare via per non essere infastidita da me, me ne sarei andata senza problemi. Non ero la tipa a cui piacevano i litigi, nè a cui piaceva fare storie, mi sarebbe piaciuto fare nuove amicizie, ma se lei non era dello stesso avviso non l'avrei certo costretta e me ne sarei fatta una ragione.


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view post Posted on 13/8/2012, 23:44
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erchè dovevo andarmene? Me lo stava chiedendo davvero. Ne rimasi sorpresa, c'è, non me lo aspettavo ecco tutto e non mi aspettavo neppure quello che disse dopo. Non ero una che se ne stava da sola a posta e sempre perchè conoscevo le buone maniere, non mi piaceva essere io quella che faceva la stronza solo per il gusto di farlo, era molto meglio farlo con chi se lo meritava quel trattamento e lei non faceva parte di quella lista.
- Vuoi stare con me? - quella si che era una richiesta anche se il suo sorriso si poteva considerare molto e molto contagioso, le avrei sorriso a mia volta se non mi avesse colto alla sprovvista. Era gentile, aveva un bel sorriso e sembrava davvero quello che vedevo, una ragazza tranquilla e pacata, diversa dalle sue amicizie. Forse era vero, chi definiva una persona solo dalle sue amicizie, da coloro che frequentava, sbagliava alla grande, non stavo dicendo che rinnegavo tutto quello che avevo sempre pensato sino a quel momento, ma semplicemente che sapevo concedere il beneficio del dubbio, ecco perchè la invitai a sedersi, se voleva.
- Siediti pure. - le risposi poco dopo invitandola anche attraverso un ampio gesto del braccio, non avevo una coperta con me, purtroppo, averla messa per terra non sarebbe stata una cattiva idea, ma il terreno non era umido, non c'era il rischio di sporcarsi eccessivamente. Mi sistemai un pò, tirando in dietro con il fondo schiena in modo da essere più che seduta che sdraiata, un pò di contegno ci voleva.


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view post Posted on 20/8/2012, 09:12
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Annalyne Eleanor Howard
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imase sorpresa dalla mia risposta e sinceramente non ne capivo il motivo, insomma, non ero mai stata una prepotente nella mia vita. Solitaria e un pò taciturna a tratti forse, ma per la maggior parte del tempo non facevo altro che sorridere e chiacchierare quindi non capivo proprio perchè qualcuno potesse pensare simili cose su di me. Ma in fondo, chi poteva davvero sapere quali voci corressero sul proprio conto in una scuola così grande e mista?
- Vuoi stare con me?
Chiese, particolarmente sorpresa, come se davvero l'avessi grandiosamente sorpresa con quel mio gesto e io mi limitai ad annuire alla sua domanda, senza lasciare che il sorriso svanisse dalle mie labbra. L'avevo sempre detto che sorridevo troppo, ma in fondo che male c'era? A me piaceva sorridere, quindi credevo proprio che non avrei smesso.
- Siediti pure.
Mi disse poco dopo, invitandomi con un ampio gesto del braccio a sedermi accanto a lei. Si sistemò un pò meglio, tirando in dietro con il fondo schiena in modo da essere più che seduta sdraiata.
-Grazie..
Le dissi, accomodandomi sul terreno accanto a lei con un sorriso di ringraziamento per avermi permesso di accomodarmi lì in lei. A questo punto il posto era bello, tranquillo, forse un pò solitario, ma io lo trovavo perfetto, la compagnia sembrava simaptica a prima vista, quella ragazzina mi ispirava una certa fiducia sebbene non avessimo mai parlato prima d'allora, quindi perchè non provare ad instaurare una conversazione tranquilla?
-Io sono Anne, Annalyne a dire il vero, ma preferisco Anne..
Le dissi tranquilla porgendole la mano per presentarmi. Non ci conoscevamo, quindi per prima cosa, era carino e gentile presentarsi e poi, non mi piaceva particolarmente parlare con le persone senza sapere almeno il loro nome.


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view post Posted on 21/8/2012, 13:06
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orrideva, continuava a sorridere anche se io le stavo dando più di una buona motivazione per considerarmi strana, eccessiva, stramba, pittoresca e avrei potuto continuare la lista, se solo ne avessi avuto la voglia per farlo. La invitai a sedersi e lei non mancò di accettare quella proposta, non era casa mia, non era un luogo "privato", ma pubblico quindi non avevo alcun diritto di prelazione in merito. Si sedette e mi ringraziò, con tutta la sua carineria mi stava facendo sentire a disagio, mi sentivo in imbarazzo per essere stata poco carina nei suoi riguardi, ma forse avevo la possibilità di rimediare, probabilmente me l'avrebbe fornita lei stessa. Ogni tanto, mentre c'era quel silenzio, mi voltavo a guardarla, ma spostavo subito lo sguardo altrove per non sembrare fuori luogo. Fu così che tirai su le gambe abbracciandomi le ginocchia mentre, ogni tanto, tornavo a guardarla. Era una situazione strana, io mi sentivo strana vicino a quella ragazza, non era uno di quei momenti ai quali ero abituata, non sapevo come ci si comportava davvero con altre ragazze, quando è l'alcool a parlare per te non conta come esempio. Proprio in uno di quei momenti in cui la guardai, mi porse la mano presentandosi. Annalyne era davvero un bel nome, particolare che le calzava a pennallo, ma non mi stupiva che preferisse Anne.
- Anne... E' davvero bello. - le risposi stringendole la mano che presi a scuotere senza mai realmente mollarla. Come affermato prima, conoscevo le sue amicizie, ma devo ammettere di aver sempre fatto una grande confusione su quali fossero i loro nomi e di chi fossero soprattutto. Mea culpa, lo dovevo ammettere. Continuavo a stringerle la mano e solo guardandola capì che c'era qualcosa che non andava, come se stesse aspettando qualcosa.
- Che idiota... Scusami, io sono Emily. - stava aspettando che mi presentassi a mia volta, cosa che non avevo fatto perdendomi nel nulla come a volte mi capitava, non avevo tutte le rotelle a posto, si, si poteva dire questo di me. Mi resi anche conto, che le stavo ancora stringendo la mano e così la lasciai di colpo, stavo sicuramente guadagnando punti con il mio bizzarro atteggiamento, si in negativo!
- A volte mi chiamano solo Em... Ma puoi chiamarmi come preferisci. - stavo tergiversando e la voce mi si stava morendo in gola, ma perchè dovevo sempre fare la figura di quella che non ci arriva? Che ha qualche problema nella sua scatola cranica? Il mio nome mi piaceva, ma non mi facevo problemi se venivo chiamata in altro modo, se questo risultava più semplice, a me andava bene lo stesso, non avevo problemi a riguardo.


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